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Visitatore apostolico a Gravina

Città e Territorio


Dal primo gennaio al 24 giugno 1714 il Cardinale Orsini fu inviato a Gravina come Visitatore Apo- stolico. La diocesi a lungo era rimasta senza Vescovo, e quindi navigava in un forte degrado, civile e religioso. Fu un Visitatore veramente religioso, senza mai accodarsi al così usiamo! Cominciò dalla nostra Cattedrale. Era diventata un albergo,un luogo di chiasso. E subito fece scrivere nella sacrestia - e la scritta si legge ancora oggi - SILENTIUM: cioè silenzio, perché la sacrestia, scriveva, "ridotta di gente oziosa di ogni sorte; perchè i ministri di Dio, Sacerdoti potessero e prepararsi bene per "immolare l'Agnello Immacolato", la Santa Messa. La Santa Messa era S.Messa, non era mestiere, non era tempo da sciupare in fretta, con distrazioni ed altro.
Era un Cardinale che credeva! Il chiasso in sacrestia prima della Messa e dopo era punito con la scomunica. Visitò tutte le Chiese e relative descrizioni. Il 10 febbraio 1714 visitò la Chiesa "Madonna della Grazia", era in completo abbandono. Subito dimostrò la Sua vera devozione alla Madonna, facendola un po' restaurare e il 17 marzo 1714 "con solene rito" consacrò l' unico altare, da Lui fatto restaurare, in onore di Dio e della Beata Vergine Maria.. e scrive: "Questo è il 1224° altare fisso da me, anche se indegno, consacrato".
Fu invitato dal Suo nipote: don Filippo Bernualdo a consacrare l'altare del loro palazzo. E il 25 marzo 1714, alle ore 14 consacrò l'altare in onore della Madonna e di San Filippo Neri.
Nel 1929, il Vescovo del tempo nella Diocesi di Gravina: fra Giovanni Maria Sanna, restaurò il vero Seminario, in piazza Cattedrale e chiese alla Famiglia Orsini, stabilitasi fuori Gravina, l'altare situato nel loro palazzo. E l'altare fu donato. E rimase lì sino al 1954, quando il nuovo vescovo Aldo Forzoni non sapendo l'origine dell'altare lo tolse e lo depose in terrazza del Seminario. Poi, dopo aver aperta una nuova parrocchia in Irsina, donò l'altare a quella parrocchia e il parroco usò solo l'altare, il resto fu lasciato fuori chiesa. Forzoni, saputa la storia da chi scrive, si dispiacque, e non l' avrebbe mai fatto! Il Cardinale Orsini, volle esprimere ancora la sua devozione al suo Protettore: San Filippo Neri e consacrò un altare in Cattedrale e Lo dichiarò Compatrono di Gravina, con San Giuseppe. E donò alla Cattedrale un mezzo busto d'argento, con la reliquia di san Filippo, che ogni anno, il 29 settembre, viene portato in processione, precedendo la statua del Santo Protettore San Michele Arcangelo. Stranamente, di San Giuseppe, Padre putativo di Gesù, nessun ricordo! Sino a quando? Il cardinale Orsini continuando la sua visita a Gravina, visitò la Chiesa - Parrocchia San Giovanni Eavangelista, e consacrò un altare in onore della Beata Vergine Maria che il popolo chiama "Mater Gratiae": Madre della Grazia! Visita la chiesa di San Bartolomeo e nella descrizione scrive che è costruita in un luogo che si chiama Fondovito. Il 30 maggio 1714 visita la chiesa sotto il titolo di San Vito Martire, a cui è dedicata la Chiesa, quella chiesa che oggi chiamiamo Sant'Agostino e consacra l'altare in onore di San Vito Martire. Sotto la Chiesa di San Vito - FONDOVITO - è situata la chiesa dedicata a San Giovanni Battista, la terza Cattedrale. Il 7 giugno 1714 nella chiesa di Santa Sofia consacrò un altare sul lato destro in onore di Sant'Anna. Quindi promosse due Concili Provinciali, non di rumori ma di istruzione e di aiuto. Non ha mai usato il "Sacro"! Scriveva molto bene Mons. Salvaore Isgrò nel 1980, commemorando il 250° anniversario della morte di papa Benedetto XIII. "La figura e la missione del Vescovo trova, infatti, la migliore illuminazione nella semplice e pregnante simbologia del vero "Pastore" con cui Dio stesso ha voluto esprimere le sue premure e quelle dei suoi rappresentanti verso l' antico Israele". Diede il Suo aiuto anche nella vita civile, senza farsi strumento di propaganda tra il popolo. Il popolo era povero, e i cosiddetti "ricchi", che il popolo chiamava " i padroni" li sfruttavano anche con l'usura. E Il Cardinale "creò" i Monti frumentari in tutte e tre le Diocesi. Ne istituì oltre cinquecento. Poi sottratti alla gestione ecclesiastica e affidati ai Comuni, cominciarono ad assottigliarsi sensibilmente. Ancora nel 900 ce ne era qualcuno. Erano luoghi dove persone di sua fiducia raccoglievano grano offerto in elemosina. Durante il raccolto se ne comprava dell'altro: il tutto per aiutare i bisognosi. Da vero restauratore sociale, fece costruire un grandioso acquedotto che portò l'acqua in tutta la città . Siamo nell'Aprile del 1718. Quale costruzione solida,quale iniziativa grande e fruttuosa non porta in Benevento il Suo marchio? Ogni opera, parla di Lui ed è testimone del Suo operato: libero, cristiano, sincero, disinteressato. Nulla di umano gli fu estraneo. Amò l'uomo integrale: spogliò se stesso per vestire gli altri! Grande Guida per oggi!
Mons. Angelo Casino

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