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Cardinale Vescovo di carità

Città e Territorio


La carità la viveva nella e con la propria persona. Un rigido giorno invernale a Benevento, il Cardinale non fu trovato nella sua stanza. Cominciarono le ricerche ed ecco, trovato rannicchiato, tutto tremante di freddo e seminudo, in un angolo del cortile dell'Episcopio. SOCCORSO dagli spaventati collaboratori, disse con un sorriso sulle labbra che aveva donato tutto ad un povero quasi spogliato che moriva dal freddo. Un avvenimento che non meravigliò il Suo popolo: per il cardinale era "VITA QUOTIDIANA!" Metteva in pratica quanto insegnava San Giovanni Crisostomo: "Prima sazia l'affamato, o chi ha bisogno di aiuto, e solo in seguito orna l'altare con quello che rimane". Quanto sciupio di denaro per pomposità o per apparirte, o per altro. Come Vescovo Padre si preparava ogni giorno, pregando, visitava pregando, si allontanava pregando, chiededo al Buon Pastore che gli aveva affidato quel gregge, la grazia di pascerlo bene senza timore e senza"usarlo"!
Così insegnava: Dignità e doveri del Parroco:"La cura delle anime è un peso formidabile…ma il Parroco non una sola ma centinaia e migliaia di anime deve custodire e di ognuna di essa dovrà un giorno rendere conto a Dio…Non siano facili i Parroci ad affidare ad altri le anime delle quali essi hanno la cura: amministrino personalmente i sacramenti e in qualunque ora del giorno e della notte venissero chiamati siano solleciti ad accorrere senza frapporre alcun indugio anzi, anche non chiamati, si portino presso gli infermi e li dispongano a ricevere i sacramenti di Gesù -.Eucaristia: "Tutte le cose che nella chiesa militante sono sante hanno un riferimento al Santo dei Santi il quale è veramente e realmente presente nella SS. Eucaristia…I sacerdoti quando si recano all' altare per dispensare "fuori la messa" la Comunione indossino cotta e stola sull' abito comune, all'altare adempiano quanto dalle rubriche chiaramente è prescritto…". E circa la grandezza del Sacrificio della Messa: "Pertanto avvertano bene coloro che volano nel celebrare la messa senza precedente preparazione e susseguente azione di grazie, quanto sia grave la colpa che commettono nel recitare così frettolosamente i misteri divini…..[..] Non si ammettano donne con i bambini in braccia dai quali non ci si può aspettare che strepiti, clamori e pianti. Nessuno parli, cosa che molti fanno così sfacciatamente e irriverentemente che sembrano di stare non nella casa di Dio ma in una piazza". Per le feste cristiane: "Al Signore non piace che le feste istituite in suo onore si solennizzino con tra- stulli e vanità montane. A tal fine dichiarò per bocca di Isaia: L'anima mia odia le vostre solennità, mi sono diventate moleste, soffro a sopportarle, per ciò si ordina che le limosine raccolte con le rendite delle chiese, confraternite o cappelle non si spendano, quando si celebra in esse qualche festa, in sontuosi conviti, in dispensare figure di taffettà o di altra vana ostentazione". Spogliò se stesso per vestire gli altri, in tutti i suoi ruoli. Le sue mani non si rattrappirono nell' avidità di possedere e nell'affanno di trattenere.
Mons. Angelo Casino

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