Se non ti accontenti della paga vattene, c’è già un altro pronto - GRAVINAOGGI

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Se non ti accontenti della paga vattene, c’è già un altro pronto

Città e territorio
Il clima sociale e taluni fatti accaduti subito dopo il Secondo Dopoguerra, narrati nel libro di Michele Gismundo, La Ricostruzione a Gravina in Puglia 1943-1947 sono di grande attualità. Ecco alcune delle frasi pronunciate, oggi, da diversi imprenditori: "se non ti accontenti della paga vattene, c’è già un altro pronto a prendere il tuo posto con gli stessi soldi che tu rifiuti”. Insomma viviamo oggi, come ieri, ansie per le incertezze del futuro. La conoscenza della storia della propria Città, delle proprie radici, è fondamentale per comprendere la realtà in cui viviamo.  Il volume, di recente pubblicazione, espone, con dovizia di particolari,  fatti e circostanze successi durante gli scioperi di quegli anni a Gravina e rievocano le inquietudini sociali e i moti popolari per ottenere pane, lavoro, libertà. E' un libro per i "progetti lettura" da adoperare nelle  scuole medie e superiori, non per aizzare i giovani alla violenza, ma per educare i nostri concittadini, operai e datori di lavoro, popolo e governanti, alla civile convivenza, alla collaborazione, alla consapevolezza delle proprie azioni, alla difesa dei diritti e all'osservanza dei doveri. I rivolgimenti sociali non avvengono a caso, alla base ci sono sempre delle tensioni opposte e inconciliabili perché i potenti di turno non vogliono accettare il principio della solidarietà,  via preferenziale per il conseguimento della emancipazione umana.  Il volume di Gismundo è rivolto a quanti hanno a cuore le sorti della Città, perché le vicende narrate ci interpellano ancora oggi; ci dicono che è possibile dire no alla sopraffazione, alla violenza, alla miseria, allo sfruttamento, alle disuguaglianze, alla paura. Quei fatti narrati nel libro, quelle lotte bracciantili, ci suggeriscono che ci sono grandi ideali per cui impegnarsi e valide cause da far trionfare. Buona lettura a tutti.
                                                                                                                 
Prof. Pietro Elia

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