CLASSI TERZE UNITÀ 15 ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ - GRAVINAOGGI

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CLASSI TERZE UNITÀ 15 ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ

Politica e cultura
Nella poesia Felicità raggiunta di Eugenio Montale viene tratteggiato il volto della felicità: un breve attimo molto labile, che all’improvviso può dissolversi nel nulla come se non fosse mai esistita. Si tratta di una poesia che ha permesso a Gian Maria Fumagalli, un ragazzo morto di tumore all’età di 17 anni, di scrivere – quand’ancora era in terza media – una bellissima riflessione, a testimonianza della sua adesione a Cristo: fonte di felicità vera e duratura.

«Felicità raggiunta, si cammina / per te sul fil di lama. / Agli occhi sei barlume che vacilla, / al piede, teso ghiaccio che s’incrina; / e dunque non ti tocchi chi più t’ama. / Se giungi sulle anime invase / di tristezza e le schiari, il tuo mattino / è dolce e turbatore come i nidi delle cimase. / Ma nulla paga il pianto del bambino/ a cui fugge il pallone tra le case».
Eugenio Montale

Tutti si affannano alla ricerca della felicità.
Essa può essere identificata in svariate cose, come il denaro, la carriera, oppure – più in piccolo – il possesso di qualcosa o l’affetto per qualcuno: è ciò che succede quotidianamente a tutti noi.
Ma se poi tutto ciò va perduto, siamo più infelici di prima.
Anch’io – quando ero piccolo – tenevo moltissimo a una collezione di macchinine, molto fragili.
Venne a trovarmi un mio cugino, che ne fece cadere involontariamente la scatola.
Ricordo che piansi per un giorno intero e neppure l’affetto dei miei genitori poté consolarmi.
Montale dice che la felicità è nella ricerca, non nel raggiungimento.
Questo è vero, quando la felicità è fatta derivare dal possesso delle cose.
In questo caso, la gioia dura poco: ci si stanca, perché si scopre che possedendo qualsiasi cosa, non si abbraccia mai tutto.
E allora si cerca altro, per tutti i nostri giorni.
Da ciò io deduco che la felicità non è possedere, ma un dono; il dono di chi ha trovato il significato della vita, che lo aiuta ad apprezzarla.
Intesa così, uno può essere infelice, anche se tutto gli pare vada bene.
Mentre uno è felice, anche se qualcosa gli sembra vada male.
Ciò, perché ha trovato il senso di tutto…!
Adattato da E. Alberi, Fumino, in “Città Armoniosa”
Rifletto e rispondo












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