Siamo pietre friabili Ma Dio ha fede in noi
Politica e cultura

L'abbraccio degli apostoli Pietro e Paolo, Scuola cretese, Angelos Akotantos, tondo, pittura e doratura su base di legno, Collezione C. Krimbas, Atene
«Ma voi chi dite che io sia?», che è come se oggi, qui, a me. Dio chiedesse: «Chi sono io per te?». E mi sembra di vederlo, Gesù che, come un bambino, aspetta impaziente la risposta. È una domanda inquietante, perché è come se mi dicesse: significo qualcosa per te? Lo senti il mio amore per te? Come se tutto Dio fosse in questa domanda. Certo, vorrei dire come Pietro, con la sua solita sicurezza fragile e baldanzosa: «Tu sei per me colui che ho sempre atteso, che ho sempre sperato, che ho sempre desiderato; sei l’inizio e la fine di ogni mio desiderio, sei la vita sgorgante che mi abita». Sì, vorrei proprio potergli rispondere così, invece nella mente mi nascono subito tante domande che vorrei fare io a Dio, tanti perché da chiedergli, vorrei quasi inchiodarlo con i miei punti interrogativi. Se rispondessi sinceramente forse potrei dire solo un banalissimo «Non lo so». Confuso e con la faccia rossa di vergogna mi mancherebbero le parole: chi è Dio per me? Un nome di cui ricordarmi la domenica, per poi ignorarlo nel resto dei giorni; un paravento dietro il quale nascondermi quando le cose vanno male; un alibi a cui delegare tutto ciò che mi fa fatica fare personalmente? Sei Tu la domanda originaria, sei Tu che scavi dentro di me. E, se facessi come Pietro, lasciando che le fibre più profonde di me ti parlassero, sentirei forse rimbalzare quel «tu sei». Mi chiami per nome, mi dici chi sono, in un riconoscersi a vicenda, come quando si avvista un amico da lontano e gli si corre incontro, per abbracciarlo stretto. «Tu sei il Cristo», «Tu sei Pietro». Ci guardiamo negli occhi, sono quello che Tu vedi. E poco importa se insieme al mio amore vedrai anche i miei fallimenti e i miei tradimenti. Tra pochi versetti, appena un po’ più avanti, Pietro sarà chiamato Satana da Gesù: «Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini» (Mt,16-23). Pensava di aver capito tutto il povero Pietro, pensava di esser riuscito a possedere Dio interamente e invece deve ancora una volta rivedere il suo “pensiero” su Dio. Che non è mai come ce lo immaginiamo: ci sorprende sempre. La vera pietra sei Tu. Pietro e tutti noi siamo pietre friabili, di roccioso a cui ancorarsi c’è solo il Tuo amore e la Tua fedeltà che resta salda, pronta a perdonare sempre e nonostante tutto. Pietro oggi con le sue certezze instabili, con la pretesa di aver capito per poi smentirsi subito dopo, ha scoperto che c’è un Dio fedele: un Dio che ha molta fede in lui, e anche in me.
Luigi Verdi avvenire.it