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Quella notte già alba del Risorto con Maria - GRAVINAOGGI

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Quella notte già alba del Risorto con Maria

Politica e cultura
Resurrezione, Andrea Mantegna, Tempera su pannello, Musée des Beaux-Arts de Tours, Francia

Che strana notte, che notte magica deve essere stata: notte come quella della prima creazione, quando apparve il primo timido raggio di sole e la luce irruppe poi nel cielo. Notte come quella vissuta dagli Israeliti in fuga dal faraone tiranno, che videro il mare squarciarsi in due e il fondo del mare diventare la passerella verso la salvezza. Notte come quella dei pastori che, sdraiati sull’erba umida, ascoltarono un messaggio inaudito: «Vi è nato un Bambino…». La notte, forse, ci è amica. E Maria si avvia che è ancora buio là, al sepolcro, con nel cuore l’angoscia di aver perso per sempre colui che ama. Tra un po’ sarà l’alba: ora c’è ancora la rugiada sui fili d’erba, ora il sole ancora sembra nascosto. Oppressa dal dolore, con gli occhi bagnati dalle lacrime e dalla stanchezza per aver preparato tutta la notte i profumi, Maria sussulta nel vedere la pietra rotolata: hanno portato via il Suo corpo, ora non avrà più neanche una tomba su cui piangere. Non lo sa ancora, forse non se ne accorge che la notte è passata e che in questa notte, nel silenzio, è successo qualcosa di così inverosimile che anche la terra sembra sgomenta e se ne sta incredula e muta. Per noi, come per Pietro e gli apostoli che se ne stanno chiusi in casa impauriti, la morte mette sempre la parola fine. Restiamo fermi: tutto è finito, chiuso, concluso: cos’altro sperare, cos’altro aspettare? Restiamo fermi nel buio, nella notte, con la disperazione della fine. Ma questa è la notte, anzi è già l’alba, in cui i piedi di Maria corrono veloci ad annunciare l’inspiegabile, in cui i piedi di Giovanni e di Pietro si graffiano per portarli a «vedere» e a «credere». Questa è la notte, anzi è già alba, in cui il tempo e l’eternità si abbracciano. Oggi, passata la notte, è solo vita: quel che sembrava finito con la morte ha un nuovo inizio, il libro che sembrava chiuso si riapre di nuovo: ancora vita. «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?» Vivo. E ti dico: «Sono risorto per ricordarti che la speranza è un filo sottile che regge il mondo e che la fiducia è chiudere gli occhi nella notte. Ancora il Suo soffio ti darà vita. E sarà per sempre».
Luigi Verdi avvenire.it


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