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Nessuno è invisibile agli occhi del Signore - GRAVINAOGGI

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Nessuno è invisibile agli occhi del Signore

Politica e cultura
Il giudice ingiusto e la vedova impaziente, Incisione di Sir John Everett Millais, Inciso e stampato da Fratelli Dalziel

Succede a volte che pregare sembra parlare al vuoto e la giustizia tarda e le forze mancano. Le parole sembrano inutili: nessuna risposta arriva, un silenzio ostinato, un muro che non si riesce a scavalcare. Dio sembra chiuso nei suoi cieli, lontano, inarrivabile, sordo al nostro grido. Succede. Ed è difficile e doloroso continuare a pregarlo, ci sembra quasi la prova evidente della sua inesistenza, o del suo interessarsi ad altro. La tentazione è quella del bambino che non ricevendo risposta al suo lamento decide di buttare tutto all’aria, di ammutolirsi nel suo dolore, convinto che non vale la pena continuare a gridare, a credere, a sperare.
Il Vangelo di oggi invece mi dice che sì, vale la pena: perché la mia voce conta. Perché il mio desiderio di vita non è inutile. Perché non sono invisibile. La piccola vedova di cui ci racconta Gesù, la petulante donnina che non si arrende all’insensibilità del giudice, ci insegna a non abbandonare la lotta, a resistere anche quando la realtà sembra insormontabile. Ci insegna a credere all’impossibile. Ed il suo è un metodo infallibile: lavora ai fianchi il suo avversario, lo sfinisce con le sue richieste, lo infastidisce a tal punto che, pur di non averla più tra i piedi, il giudice alla fine l’accontenta. Per levarsela di torno.
È questa « una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai »: Gesù usa due avverbi di tempo, sempre e mai, per dire di un tempo che non finisce, che non ci sono scadenze; per farci intendere che la nostra preghiera, se davvero è preghiera, è un affacciarsi continuo su Dio, come un balcone sull’infinito, come una finestra aperta sul mare. Non ci vuole levare di torno, Lui, ma saperci vicini e sentirsi amato.
E il vangelo si conclude con una domanda che ci scuote: « Troverà la fede sulla terra? ». Non chiede se troverà risultati, ma fiducia. La fede che il Signore cerca è quella della vedova: piccola, testarda, umilmente tenace, la fede che alza lo sguardo, che non si lascia rubare la preghiera che è il suo pezzo di infinito. Lui non tarderà: verrà, e quando verrà troverà in noi un piccolo fuoco ancora acceso, che basta ad illuminare la notte. «A forza di insistere – scrive Erri De Luca – Dio è costretto a esistere, a forza di preghiere si forma il suo orecchio, a forza di allegria spunta il suo sorriso».
Luigi Verdi avvenire.it


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