Le lotte bracciantili al Teatro Mercadante
Città e territorio

Sabato 7 maggio 2022, porte ore 20.30 - sipario ore 21.00
Domenica 8 maggio 2022, porte ore 18.30 - sipario ore 19.00
Prezzi: platea euro 15.00, palchi euro 12.00, loggione euro
10.00.
Biglietteria: circuito VIVATICKET - presso il teatro o l’agenzia
viaggi Orsini in via Bari, 40 Gravina
Commedia: La Città del dopoguerra - edita da Algramà - di
Giuseppe Marrulli, tratta dal libro di Michele Gismundo “La Ricostruzione a
Gravina in Puglia 1943-1947, fatti che sollecitarono i braccianti alla
lotta”. Compagnia teatrale “Colpi di
Scena” di Gravina in Puglia, regia di Michele Mindicini. Organizzazione evento: Associazione ALGRAMA’.
Altamura
e Gravina. Due realtà che, benché divise da una manciata di chilometri,
appaiono radicalmente diverse sul piano storico, urbanistico, economico e
sociale. Persino il pane è impastato con farine e metodologie diverse. Quali potrebbero essere le ragioni o le cause
che hanno visto distanti - spesso contrapposte - le due comunità
dell’entroterra pugliese? Sembrerebbe che anche la drammaticità del dopoguerra
sia stata vissuta ed affrontata in maniera peculiare. Giuseppe Marrulli ha
scritto “La Città del dopoguerra”, tratta dal libro di Michele Gismundo “La
Ricostruzione a Gravina in Puglia 1943-1947”, che ci consente di ricostruire le
lotte contadine e bracciantili che a Gravina - più che in altri paesi - sono
alimentate dalle forti contrapposizioni tra le classi sociali. Da una parte
l’oligarchia dei proprietari terrieri. Dall’altra la classe bracciantile. Un
periodo storico nel quale le masse disordinate e pericolose si fecero popolo
sotto l’unica grande bandiera comune del “pane e lavoro”. Un “lavoro complesso”
- sostiene il regista Michele Mindicini - molto interessante sul piano storico,
intriso di scene di un agire popolare spontaneo, che emoziona, che spinge alla
meditazione personale e alla valutazione di un periodo storico davvero
intrigante, quello della Ricostruzione, fase delicata del dopoguerra per le
prospettive di una vita migliore e di crescita civile.Avv. Gianni Moramarco, Presidente onorario di Algramà
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La Città del dopoguerra, la
Ricostruzione a Gravina in Puglia negli anni 1943-1947. Un impegno singolare
per l’anno 2022, ad opera della Compagnia Colpi di Scena, regia di Michele
Mindicini. La commedia in due atti di Giuseppe Marrulli è tratta dal libro di
Michele Gismundo “La Ricostruzione a Gravina in Puglia 1943-1947”. La prima
dello spettacolo andrà in scena al Teatro MERCADANTE di Altamura sabato 7
maggio, con replica domenica 8 maggio. L’idea nasce dall’intuizione
dall’Associazione culturale intercomunale AlGraMà, Editore del testo, che ha
affidato alla regia di Michele Mindicini la rappresentazione teatrale del testo
sceneggiato. In un contesto storico e sociale dilaniato dall’omicidio di
Ignazio Labadessa, dalle lotte contadine, dalla fame e dall’ira dei braccianti
disoccupati, dalla rivendicazione della distribuzione equa del salario, dagli
scioperi degli operai, la voce di Manuè, una giovane madre, riecheggia in tutta
la sua disperazione per rivendicare pane e lavoro.In termini più squisitamente
diplomatici, risuonano invece i moniti di Vito Guida, cittadino gravinese,
dedito alla riorganizzazione del partito e alla riapertura della Camera del
Lavoro per sostenere i braccianti contro lo strapotere dei padroni. Una storia
maledettamente vera, di fame e carestia, di compromessi e scontri politici,
rappresentata da un ampio parterre di attori. Uno spettacolo “motivato” dalla
curiosità, un viaggio vero e proprio alla scoperta e alla conoscenza della
storia locale, di una storia nella quale affondano le radici di ciascun
cittadino gravinese, ma che in tanti non conoscono. Il lavoro di regia
evidenzia un’attività di ricerca certosina per le appropriate scelte musicali:
canti popolari e canzoni di protesta corali. Un live di Saverio Cicolecchia per
omaggiare una storia indelebile, incancellabile … come il ricordo del prof.
Andrea Cicolecchia e della sua musica (Gruppo Folk Gravinese), prematuramente
scomparso. Bandiera rossa, l’inno della classe operaia, è il simbolo di una
presenza politica numericamente significativa nella Gravina di quegli anni. Lo
studio delle coreografie come quello della scenografia hanno permesso di
alleggerirne i contenuti, rendendo lo spettacolo più coinvolgente e dinamico.
Costumi e trucco idonei a rievocare un contesto di miseria e proteste popolari.
KettaSchinco.
Associazione
culturale Algramà