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Città e Territorio
Stemma del Vescovo Giustiniani
Stemma del casato Giustiniani di Genova:
"Un'aquila ad ali spiegate al di sopra delle tre torri". Mons. Vincenzo Giustiniani non volle utilizzare tale emblema come simbolo di potere, ma come simbolo di cura, guida e protezione. Perciò sul prospetto della chiesa "Santa Maria delle Grazie" vi fece scrive una frase tratta dal libro del Deuteronomio, 32, 11: "Sicut aquila provocans ad volandum pullos suos et super eos volitans expandit alas suas et portat eos" che tradouciamo così: "Come l'aquila che sollecita a volare i suoi pulcini, volando al di sopra di essi, distende le sue ali e li conduce…" (fino a quando è necessaria la sua guida).
Patrizio genovese, nacque nell'isola di Chio (possedimento della Repubblica di Genova) da Giovanni Battista e Violante Giustiniani nel 1550. All'età di 16 anni espatriò dall'isola, minacciata da Solimano tiranno dei Turchi, e raggiunse prima Genova, poi Torino, presso lo zio vescovo Mons. Angelo Giustiniani. Qui studiò con grande profitto ed eccelse nelle lingue, ma si laureò in Legge. Intraprese la carriera diplomatica e fu caro al Papa Sisto V che a Roma lo promosse prefetto del quartiere tiburtino. Poi fu vicario del cardinale Benedetto Giustiniani che lo inviò come ambasciatore nella Marca Anconitana. Il 2 agosto 1593 Papa Clemente VIII lo nominò Vescovo di Gravina. Giunto a Gravina Monsignor Vincenzo Giustiniani fu Commissario Apostolico per le Chiese di Acerenza e Matera a quel tempo in dissidio tra loro. Egli da abile diplomatico qual era, riuscì a riappacificare i rispettivi Cleri visitando minuziosamente le due diocesi e i paesi appartenenti alle stesse, emanando una serie di decreti per la promozione umano -civile - cristiana di quelle popolazioni. Mons. Vincenzo Giustiniani resse la nostra Diocesi con grande zelo apostolico. Dopo il Concilio di Trento, fu il primo vescovo a erigere in Gravina il seminario nell'anno 1595, nella strada della Porticella, come si ricava dagli atti di Notar Mosca. Inoltre aumentò la prebenda (sostentamento del clero) ai Canonici (sacerdoti della Cattedrale), fece costruire un Conservatorio (Collegio - Educandato) per fanciulle orfanelle dette le "Cappuccinelle" Questo istituto aveva lo scopo di togliere dalla strada tante fanciulle orfane che rischiavano di finire nelle reti della malavita; ne ospitava settanta e poi, una volta monacate, professavano la Regola di S. Francesco d'Assisi; era situato vicino la muraglia della "porta di suso". In questo Collegio venivano impartite lezioni di "gramatica, humanita et musica" (sic) ( come leggiamo in "Apprezzo della città di Gravina" di Virgilio De Marino). Dotato di intuito pragmatico, continuò l'opera di riformatore, restauratore ed edificatore di chiese utilizzando anche il proprio patrimonio a beneficio della nostra Città: Restaurò l' Episcopio ed eresse dalle fondamenta, al di fuori delle mura della città di Gravina, a circa 500 metri dalla "porta di suso" la chiesa di "Santa Maria delle Grazie", con la caratteristica facciata riportante a rilievo il suo stemma ingigantito (l'aquila reale ad ali spiegate su tre torri). La data, 1602, riportata nella iscrizione collocata nella parte centrale del prospetto si riferisce all'anno di ultimazione dei lavori che, a nostro avviso, dovettero iniziare almeno cinque anni prima.
Nel 1713 , esattamente 99 anni dopo la morte del nostro Vescovo, il Capitolo Cattedrale in Suo omaggio farà rivestire di bugnato tutta la parte inferiore della facciata principale della chiesa inserendovi sopra le porte laterali a quella d'ingresso principale due ovali incavati: è significativo che uno dei due ovali reca incise le lettere P.P.P. (Propria Pecunia Posuit, cioè a precisare che quella costruzione fu realizzata da Monsignor Giustiniani con il proprio denaro); mentre all'interno della chiesa, entrando, sulla parete subito a destra, ad un paio di metri dal pavimento, lo stesso Capitolo Cattedrale in una cornice di pietra vi fece inserire una tela del Suo ritratto con sotto un'epigrafe in latino che traduciamo così: "Alla memoria del piissimo e benemerente Vescovo Vincenzo Giustiniani Genovese, uomo di illustrissimi natali e santi costumi, in questo tempio, eretto con proprio denaro alla Vergine delle Grazie Madre di Dio, il Capitolo Cattedrale, nell'anno 99° dalla morte, al posto delle ossa, vi pose il ritratto, nell'anno di salvezza 1713".
Dagli atti del Notaio Michele Angelo Mosca, il giorno 13 gennaio 1611, risulta anche la costruzione della chiesa di S. Cecilia nel quartiere dello Inferno, eretta ancora "con denaro del Vescovo Giustiniani". Restaurò la chiesetta di Coluni e accanto vi costruì dei locali per la sede estiva dei Vescovi. Nel maggio 1599 tenne il Sinodo diocesano che fu il 2° dopo quello di mons. Francesco Bosio, altro vescovo di Gravina (1568-1574). Morì il 3 ottobre 1614 e fu sepolto in Cattedrale, accanto all'altare di S. Francesco di Paola, nella navata sinistra, in un sarcofago di pietra così composto: Alla sommità, lo stemma episcopale, al centro il Suo mezzo busto scolpito in bassorilievo e sotto una lapide con una iscrizione in latino che traduciamo così:
"A Vincenzo Giustiniani Genovese proveniente dai possedimenti di Chio, Vescovo di Gravina; all'Uomo dalla soavità e integrità dei costumi, insigne e coltissimo in ogni sapere e soprattutto nell'uno e nell'altro Diritto; Questi fu prima Ambasciatore dell' Illustrissimo Cardinale Benedetto Giustiniani nella Marca Anconitana, cui era unito da vincoli di parentela, poi vescovo di questa Chiesa che resse per 22 anni con grande lode; eccelse in liberalità e nella giurisdizione là dove si impose col Diritto, là dove energicamente difese, aiutò, cittadini e forestieri fedelmente e con saggezza; diede lustro a questa Città con diversi e splendidi edifici, col Seminario, con il Collegio delle orfanelle. Al padre della patria e dei poveri verso i quali era prima di tutto generosissimo con cassa continua, il Capitolo e il Clero al suo Vescovo e Protettore assai benemerente, grato d'animo, curarono che fosse dedicato tale monumento sepolcrale nell'anno del Signore 1614. Morì il 3 ottobre a 64 anni".
Via Monsignor Vincenzo Giustiniani