"Dammi la Forza di cambiare le cose che posso cambiare, la Pazienza di accettare le cose che non posso cambiare e soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere" (Aldo Moro)
Il 42° anniversario della morte di A. Moro ha incontrato ad Altamura la mostra fotografica della Regione Puglia, prima città ad ospitarla nel Monastero del Soccorso, dopo la sua inaugurazione. Il progetto è dedicato a "MORO – EROE DELLA PUGLIA" ideato e curato dal suo proponente on.le Gero Grassi ed è stato condiviso dal Direttore della Gazzetta dr. Giuseppe Detommaso ed approvata all'unanimità dal Consiglio Regionale della Puglia. È nato per ricordare i 55 giorni del martirio di Moro e della sua scorta a via Fani da parte delle Brigate Rosse attraverso la riproduzione delle Prime Pagine della Gazzetta del Mezzogiorno ed è altresì un doveroso omaggio a tutte le vittime del terrorismo; di matrice Comunista e Fascista. Moro è stato ucciso perchè impersonava il senso più autentico della Democrazia, perchè difendeva lo Stato di Diritto del Nostro Paese, perchè usava Parole sincere con i cittadini; emblematico e significativo il suo messaggio sul dovere di dire la verità: "quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante e aiuta ad essere coraggiosi". Provo in modo sintetico a presentare alcuni concetti fondamentali del suo Pensiero Politico partendo dal primo valore, consacrato all'interno della Costituzione Italiana che attiene all'assoluto rispetto della Persona Umana. Nel 1945 nella sua qualità di componente la Commissione Parlamentare dei 75, chiamati ad elaborare la Carta Costituzionale, Aldo Moro non fece mancare il suo determinante contributo alla definizione dei Primi articoli relativi ai principi fondamentali, dove domina in assoluto quello sulla concezione che ha della vita e della Società, racchiuso nelle parole: "La Persona viene prima di tutto". In Politica Estera lasciò un chiaro segno della sua Mediterraneità auspicando un nuovo modello di società integrata dove potessero coesistere libertà politica, religiosa, 3 culturale ed economica. Visione tanto strategica che consente a tutti i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, ancora oggi, di vivere in Pace. Passando alla Politica Interna, Moro elabora una intelligente teoria, che prese il nome di STRATEGIA DELL'ATTENZIONE: infatti la sua costante preoccupazione era sempre rivolta ad allargare l'area Democratica per attuare l'alternanza delle Forze Democratiche nella gestione del Potere. Era questa la sua idea di Democrazia compiuta, che peraltro consentiva al Partito Comunista Italiano, guidato da Berlinguer, di sottrarsi definitivamente dall'egemonia Sovietica. Portano la sua firma di Ministro della Pubblica Istruzione le decisioni di rendere obbligatoria nella scuola media Statale la Frequenza, assieme alla introduzione della "Educazione Civica" tra le materie di insegnamento. Ha manifestato una speciale e costante sensibilità, verso gli studenti universitari, non disertando mai le lezioni all'Università di Bari e di Roma. Uguale attenzione e rispetto ha avuto nei confronti del ruolo della Stampa in generale e della "Sua" Gazzetta del Mezzogiorno, in particolare ritenendola importante ed essenziale per una oculata gestione democratica della Cosa Pubblica e strumento utile per una Buona Politica. Ricca la sua produzione legislativa, scientifica e filosofica sulla Unione Europea, sulla concezione dello Stato, sulle autonomie locali, sulla Giustizia, sul diritto costituzionale, su quello Penale e la sua procedura; cosi come è stata rilevante l'attività culturale espressa attraverso i suoi Discorsi Politici, le sue Conferenze di qualità svolte in tutta Italia, in Europa e nel Mondo; i suoi comizi incantavano ed erano sempre affollati; seguiti di tanta gente comune che applaudiva, anche quando non capiva interamente il complesso e forbito linguaggio Moroteo. Non può mancare in questa rappresentazione un riferimento alla Dimensione Cristiana di Aldo Moro, che da Cattolico impegnato in politica, ha saputo conservare la sua integrità religiosa, rimanendo Discepolo ardente nella Fede, divenire " sale che ha dato sapore alla storia e luce che illumina il Mondo". Mi piace concludere questa mia riflessione fatta a ridosso della Mostra, con la preghiera laica, giornaliera che con sincera devozione Moro rivolgeva al Padre Eterno: "Dammi la Forza di cambiare le cose che posso cambiare, la Pazienza di accettare le cose che non posso cambiare e soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere". Resta alta e viva, perciò, in noi Morotei la speranza che la iniziativa di elevarlo agli onori dell'Altare, postulato della Federazione dei Centri Studi "A. Moro", guidati dall'ing. Ferlicchia e sostenuto dall'avvocato della Santa Sede prof. Coppola, possa avere successo. Noi, qui ad Altamura, continueremo a ricordarlo. Grazie per l'attenzione e cordialità.