In un terribile incidente stradale morirono 10 giovani ventenni operai di Gravina: otto all’istante, due pochi giorni dopo. Fu una disastro enorme alle ore 17.40 di quel 20 maggio 1976, a bordo di una mini minor ed un furgoncino. A causa dell’asfalto bagnato, nel maledetto incrocio cosiddetto di “Marinella” sulla strada statale Matera-Altamura, tornando a casa dal lavoro, la mini sbanda finendo sotto un camion; il furgoncino che la seguiva non riesce ad evitare l’impatto: i due mezzi si accartocciano uccidendo dieci bravi ragazzi. Antonio Varvara e Natale Mascellarosi si salvarono. “Dispiace dirlo ma in tutti questi anni nessuno si è più ricordato di quelle vittime, sono passati esattamente 44 anni”, mi hanno scritto in privato. Avete ragione. La comunità gravinese TUTTA, e a tutti i livelli, ha il dovere di scusarsi: un silenzio ingiustificato. Erano dei bravi giovani, tutti muratori che rientravano nelle loro famiglie con i propri attrezzi da lavoro e con i loro sogni di un futuro migliore. Fu edificato nel cimitero, sull’onda delle prime commozioni, una struttura ad hoc, oggi,pare, addirittura “svincolata come tale”. Non c’è traccia in città di una via, di una piazza, di un angolo, di una lapide, di un ricordo qualsiasi. Scordare è più crudele di dimenticare. Chi è dimenticato viene tolto dalla mente, chi è scordato viene tolto dal cuore.
Sig. Sindaco, la Sua sensibilità culturale e umana, ci fa ben sperare.