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Universitas - Regia Camera Della Sommaria

Città e Territorio

Napoli - Particolare della Cappella della Sommaria, ove i giudici pregavano prima

Napoli - Particolare della Cappella della Sommaria, ove i giudici pregavano prima di emettere una condanna


1)
Le Universitates (dal latino universitas, -tis), definite anche università del Regno (o "università"), erano i Comuni dell'Italia meridionale, sorti già sotto la dominazione longobarda e successivamente infeudati con le conquiste dei Normanni. La loro evoluzione storica è differente rispetto ai liberi Comuni sorti nell'Italia centro-settentrionale nel Medioevo.
Secondo lo storico Tommaso Cappuccino, durante il dominio di Federico II si usava il termine "Comune", mentre Carlo I d'Angiò lo mutò in Universitas (da universi cives, "unione di tutti i cittadini"), ordinando la distruzione dei sigilli comunali.
Le Università sopravvissero sino all'abolizione del Feudalesimo avvenuta con decreto del 2 agosto 1806, ad opera di Giuseppe Bonaparte.

2)
La Regia Camera della Sommaria era competente per le cause finanziarie e fiscali: il patrimonio Reale, l'erario pubblico, le liti tra feudatari e quelle tra i baroni e i lori sudditi.
Per tutto il periodo dell'antico regime e quindi fino al 1807, la Regia Camera della Sommaria fu, da un lato, l'organo di revisione di tutti i conti dello Stato, compreso tutte le Universitas del Regno di Napoli. Va, inoltre, precisato al riguardo che la Regia Corte dei Conti, istituita da Giuseppe Bonaparte nel 1807 in sostituzione della Regia Camera della Sommaria, non ne ereditò, come la successiva Gran Corte dei Conti del secondo periodo borbonico, le competenze in materia di contenzioso amministrativo, che furono invece demandate al Consiglio di Stato.
La Sommaria trattò tutte le cause in cui fosse coinvolto, come attore o come convenuto, il regio fisco e quelle delle Universitas e dei Feudatari, che avessero, sotto un qualunque profilo, un interesse fiscale. Oltre che tribunale e organo di revisione contabile, esercitò anche funzioni consultive del governo in materia finanziaria. Da qui l'esistenza di una significativa documentazione nota con il nome di "consulte".
Dapprima contro le decisioni della Sommaria era ammesso ricorso al Sacro Regio Consiglio, ma nel 1482 Ferdinando I d'Aragona ne fece un Tribunale Supremo, le cui decisioni non erano appellabili ad altri tribunali. Ad essa, fra l'altro, competeva l'appello delle decisioni prese, in sede giurisdizionale, dai tribunali della Dogana di Foggia e della Doganella d'Abruzzo.
Al vertice della Camera della Sommaria vi era, in epoca moderna il Luogotenente, così chiamato perché in origine non era altro che il Luogotenente del Gran Camerario, carica diventata nel corso del tempo puramente onorifica. Essa era costituita inoltre da presidenti togati ("commissari", fra i quali erano ripartiti i vari settori di competenza in base ad un provvedimento annuale detto "commessa generale", fatto dal Luogotenente, dai presidenti "brevioris togae", dagli avvocati fiscali, dal procuratore fiscale, dall'avvocato dei poveri e da una nutrita serie di attuari (scrivani), incaricati della cura degli atti, e razionali, che si occupavano della revisione materiale dei conti.
Il Luogotenente ed i Presidenti formavano dapprima una sola Ruota a cui ne fu aggiunta una seconda nel 1596, con attribuzioni in materia di conti, imposte e arrendamenti (imposta indiretta di consumi), ed infine nel 1637 una terza, competente per gli stati discussi delle Universitas e per il catasto.
Va anche ricordato che, su questioni di particolare rilievo, si formassero delle Giunte ad hoc costituite dai Presidenti della Sommaria, come quelle del catasto onciario, degli stati discussi delle Universitas, della numerazione dei fuochi (ciascuna nucleo abitativo con una fornace), del tabacco, dell'arsenale. Nel luglio 1799, dopo il semestre repubblicano, da una sommaria indagine risultò che i bilanci delle Universitas apparivano completamente dissestati; parve ristabilire un certo equilibrio solo l'intervento del responsabile delle finanze del Regno, Giuseppe Zurlo, ma la Rivoluzione Francese e i suoi riflessi politici sul Regno di Napoli e i nuovi ordinamenti amministrativi introdotti dai due napoleonidi fecero il resto.
(Pagina tratta da R. DELLE DONNE, "Alle origini della Regia Camera della Sommaria", Rassegna storica salernitana, VIII, 1, giugno 1991, pp. 25-61, passim ).


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