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"U Chioisce", nell'ora in cui egli s'apparta è talmente spossato

Politica e cultura

Gravina in Puglia via Gioudice Montea Bastione Medioevale


Ogni qualvolta l'insoddisfazione, o la preoccupazione, o ancora certe malinconie prendono a tormentarlo, Peppenucce "u pizzech" trova notevole conforto nella pratica quietista di passare delle mezze ore in solitudine, seduto fuor di casa, ad ascoltar la musica delle pene e dei piaceri del cuore.
"U Chioisce", nell'ora in cui egli s'apparta, è talmente spossato che gli unici rumori percepibili son quelli delle posate sulle pietanze fumanti; nel mentre la sua sommità, salvo qualche fumo ritardatario che tutto spettinato aspira premuroso al cielo, si giace tranquilla come se fosse morta.
C'è, nella sera che lenta discende e nello svigorito agglomerato, una straordinaria liricità che nessun poeta si lascerebbe sfuggire.
"U pizzech" considera questo momento con un'attenzione amorosamente ammirativa, quindi s'accende il mezzo toscano, s'allunga sul gradino, e s'abbandona sul "cui prodest" affannarsi tanto a vivere una vita virtuosa se poi... E considera, e vaglia, dolorosamente, non la propria situazione, ma quella di Petrucce, il fratello suo minore: imbottito d'ogni carità, sempre ben di sposto al rispetto e alla più specchiata onestà,
gran lavoratore, ciecamente -e stupidamente- fiducioso nella palingenesi sociale, morto di stenti a trent'anni, lasciando nell'indigenza più assoluta una moglie e tre bambini. Coltivava, poverino, un. sogno: lasciare il Piaggio. E per realizzarlo era pronto a qualsiasi sacrificio, ai lavori più umilianti e massacranti.
Ciononostante. ...Il dramma più penoso del piaggiaro per bene è che può progredire, che vuole progredire, ma non gli è concesso progredire.
Una mano gli si poggia lieve sulla spalla e lo scuote appena. Una voce dolce di donna dice sommessamente: - 'Vagliò, Peppenucce! .. a colch cajè tard! "-.
"Upizzech " si alza, ma senza quella premura con cui un marito s'accosta al talamo di rose.
Un'altra notte!. . . per i poverelli la notte è dolore, sconfitta.
Andrea Riviello,
"Piaggio", Matera, 2003


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