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proverbi e detti popolari gravinesi - B -

Città e Territorio

Pagina a cura di Vito Raguso

Gravina in Puglia PANORAMA DAL PILONE MADONNA DELLA STELLA

Proverbi e Detti Popolari Gravinesi

Traduzione

Baste ca stè la salute, le uè so nudde.

Basta che ci stia la salute, i guai non sono nulla.

Batte u fìerre quanne iè calle.

Batti il ferro quando è caldo.

Beccòune de la vergugnanze.

Boccone della vergogna.
Si tratta dell'ultimo boccone o porzione di cibo che è rimasto nel piatto comune o di portata, e tutti si vergognano di prenderlo, per educazione e gentilezza nei con fronti degli altri commensali.

Belle da fòure e brutte da ìende.

Bella di fuori e brutta di dentro.

Belle o brutte, la megghière de l'alte pièsce a tutte.

Bella o brutta, la moglie degli altri piace a tutti.

Bellezze na resce chèse.

Bellezza non regge casa: la bellezza non basta per governare una casa, quindi per scegliersi una moglie bisogna guardare ad altre qualità.

Bescuttine e tarallucce fascene le fìgghie ciucce.

Biscottini e tarallucci fanno i figli asini: con le maniere dolci non è possibile educare i figli.

Bianche iè u fiòure, ma niure u còure.

Bianco è il fiore, ma nero il cuore: si diceva di una donna bella ma cattiva, ed anche dei democristiani.

Biète a chedda chèse, addàu chìereche trèse.

Beata quella casa, dove entra una chierica, un prete.

Biète a ci u perde, e pòvere a ci l'ève.

Beato chi lo perde, e povero chi lo prende.

Bona giuvendude e mala vecchiezze.

Buona gioventù e mala vecchiaia.

Brutte e de fume.

Brutto e di fumo: non solo è brutto, ma anche iroso.

Brutte è sciute, e bùene è venute.

Brutta è andata, e bene è venuta: poteva andare molto peggio.

Buonanotte alle sunature.

Buonanotte ai suonatori. È ora che ognuno vada a dormire.

Buongiorno ca sòie venute, Garebbalde m'è mannète.

Buongiorno che son venuto, Garibaldi mi ha mandato: saluto scherzoso.

Buongiorne e buonnì, e ngule a segnerì.

Buongiorno e buondì, ed in culo a vossignoria. Si tratta di un saluto scherzoso ed impertinente.

Busciarde canesciute, pure ca disce la veretè, nann'è credute.

Bugiardo conosciuto, anche se dice la. verità, non è creduto.

Mimma Di Benedetto - Tobia Granieri, "Proverbi Gravinesi", Bari, 2000

 

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