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L'indispensabile contributo dei cattolici alla politica italiana

Politica e cultura

Prof. Pierino Pepe

L'indispensabile contributo dei cattolici alla politica italiana
A Roma il 30 settembre 2017


a cura del prof. Pietro Pepe
In piena estate a Taranto si sono riuniti i Cattolici Democratici della Puglia per riprendere la riflessione culturale sul come restituire più dignità e contenuto sociale alla Politica Italiana e sul come incidere di più. Premetto che questa esigenza trova la sua origine nel 2015 a Todi con la nascita di una specifica Associazione di Amicizia Politica, intitolata "Argomenti 2000" animata e presieduta dall'instancabile On. le Ernesto Preziosi e rivolta a quanti dell'area Cattolica sono interessati ad offrire un servizio al Bene Comune e ad impegnarsi alla costruzione di una stagione politica che vede i cattolici di nuovo protagonisti, dopo una lunga fase di irrilevanza.
Assieme agli amici Gennaro Clemente ed Ernesto Lupis, presenti già negli incontri precedenti, abbiamo ritenuto di continuare a metterci in ascolto, dichiarando la nostra disponibilità a dar vita ad una "Rete di Amici" e a portare un nostro contributo all'incontro nazionale qui a Roma.
L'opportunità di questa iniziativa era attesa da parte di tanti amici che da tempo hanno avvertito con noi la necessità di una unitaria ed adeguata risposta politica cristianamente ispirata da offrire al mondo politico arricchito anche dall'esperienza dei saperi locali. La finalità è dare voce in modo costante ad un Osservatorio Politico, Nazionale collegato con le realtà regionali in grado di formulare proposte, legate alle esigenze delle popolazioni e dei territori. Sin dalla preparazione dell'incontro abbiamo apprezzato e condiviso il metodo, il percorso e gli argomenti da sottoporre al confronto. A mio giudizio, in questa fase storica, la prima grande questione è come riavvicinare la gente alla Politica che da tempo la rifiuta per la cattiva rappresentazione della stessa. I cattolici, siano i primi ad impegnarsi e siano i primi a ritornare a praticarla, e a dare l'esempio riempiendo di contenuto sociale l'azione politica ed amministrativa in Italia. A scanso di equivoci è doveroso precisare che l'idea di un Partito Cattolico non è sul tappeto, ma è fortemente avvertita l'esigenza da parte dei Cattolici di contare di più nella società e nella Politica. La conferma la troviamo nelle parole del nuovo presidente della CEI, arcivescovo Bassetti che da subito, ha pensato di riaprire il dibattito sulla Presenza dei Cattolici, oggi più che mai dispersi in vari partiti e movimenti, che fanno fatica a trovare un loro ruolo e ad esercitare un peso specifico nella nostra società. Ha, altresì, dichiarato che se è certo che la Chiesa non è un partito e non dovrebbe mai essere ossessionata dal potere, tra i cattolici è diffusa però l'aspettativa di una nuova rappresentanza del suo essere politico. Infatti nel vissuto quotidiano degli Italiani il mondo cattolico pur essendo presente e radicato sul territorio con tutte le sue espressioni di Volontariato e di Servizio, con le sue associazioni non riceve attenzione, visibilità e rispetto dai media per questa sua straordinaria attività. Archiviata in modo definitivo ""L'Era di Ruini" che prevedeva l'intervento diretto della Chiesa, e abbandonata la strada sulla eventuale gestazione di un Partito Cattolico, è emersa però la necessità di provare a mettere ordine alle diverse opinioni ed iniziative per aiutare i politici cattolici ad individuare una linea da proporre, per evitare di ripetere quello che è accaduto con le "Unioni Civili" o con il recente dibattito sul "Fine Vita". Dunque è degna di lode il confronto avviato da "Argomenti 2000" di interrogare il variegato mondo cattolico e di preparare una apposita Agenda Politica condivisa, che contenga i principali temi è la prospettiva di come incidere meglio nelle diverse realtà politiche locali e Nazionali. Già, ad Aprile, Papa Francesco, rivolgendosi ai rappresentanti dell'Azione Cattolica li sollecitava ad entrare in Politica, a guardare a quella SANA che pure c'è, e purtroppo non fa notizia, respingendo i Facili Populismi pieni di demagogia, precisando che l'idea di un partito cattolico è roba del secolo scorso, ricco di ideologia. Il modo migliore per raccogliere questo appello è ripartire dai nostri valori cristiani che non vanno solo declamati ma occorre legarli ai veri problemi della Gente e che sono: una buona Sanità, una buona scuola, una urgente iniziativa per dare lavoro ai giovani, una maggiore sicurezza nei Territori, una credibile attenzione alle Famiglie, una politica di sviluppo per il Mezzogiorno, una proposta organica di Riforme Istituzionali condivise e una chiara politica per gli Immigrati. Il ritorno alla Politica passa dalle proposte e dalle risposte che saranno date a questa questione. La mia esperienza mi porta a suggerire che uno dei tanti argomenti su cui riflettere e che è divenuto motivo di divisione tra i Cattolici è quella di superare la confusione tra la Politica e la scelta di Partito; la Politica, mi permetto ricordarlo, indica la scienza e l'arte di governare e contiene le regole per la costituzione, l'organizzazione e l'amministrazione dello Stato e la direzione della Vita pubblica. Aggiungo, che storicamente il ruolo politico della città fu inventato dai popoli del Meditteraneo che dettero vita alla "POLIS", e che fu poi affossato dal Feudalesimo e riscoperto in epoca contemporanea con l'attuazione del decentramento e delle autonomie locali (Comune-Provincia-Regione). Ciò detto la città, meglio la Comunità Umana per funzionare in armonia, ha bisogno di organizzare in Partiti e che ci sia qualcuno che si metta al servizio degli altri per governarla e per garantire i diritti di cittadinanza a tutti e si avvalga delle forme della Democrazia rappresentativa e della partecipazione. Per assecondare l'invito a dedicarsi al servizio politico la strada da seguire è quella di rivolgere il primo sguardo al mondo sociale, al volontariato, alla parrocchia e di avvicinare persone che sono già impegnate e disposte ad interessarsi dei Problemi degli altri. Il secondo sguardo deve essere rivolto ai comportamenti di quanti credono a quei valori a noi molto cari: la libertà di pensiero e di parola e il buon senso dell'uomo comune. Il terzo è quello di vigilare e scoprire persone affette da vanità o da arrivismo, ed evitare di sostenerle sulle decise di partecipare o di costituire movimenti associavi o di entrare una lista civica. Ancora bisogna prepararsi ad affrontare gli ostacoli e i momenti di scontri che si incontreranno lungo il percorso e le possibili delusioni provocate da persone insospettabili, e che si sono fatti corrompere calpestando ogni dignità umana, adottando il "Dio Denaro" . Iniziano così lo scambio dei diritti: in Favori e si sviluppano azioni di corruttela da parte di amministratori esclusivamente interessati al tornaconto personale. Non bisogna mai scoraggiarsi o farsi condizionare al punto di abbandonare il campo. È di grande aiuto il conforto che leggiamo nella enciclica del "Concilio Vaticano II: Gaudium et Spes" che al capitolo relativo alla Vita Pubblica della Comunità Politica contemporanea indica la natura e il fine dell'impegno politico e ci sprona a non demordere dinnanzi alle difficoltà o al sacrificio. La chiesa stima degna di lode e di considerazione l'opera di coloro che per servire gli Uomini si dedicano al Bene della Cosa Pubblica e assumono il peso delle relative responsabilità. I Cattolici, più degli altri, devono prendere coscienza di questa speciale vocazione ed essere di esempio a dedicarsi alla Politica, mostrando con i comportamenti e con i fatti come armonizzare la libertà con l'esercizio della autorità, nel solco della solidarietà. Tutti i cittadini che sono o possono diventare idonei all'esercizio dell'Arte politica, che resta difficile ma così nobile, devono sentire sempre il dovere di prepararsi con lo studio e la conoscenza dei problemi e nel farla di non pensare mai ai vantaggi personali. Ai partiti un dovere in più: devono saper promuovere quello che a loro parere è richiesto dal Bene Comune, senza poi agire anteponendo i propri interessi. È chiaro che il problema dunque non è la Politica ed in fondo nemmeno i Partiti ma l'uso strumentale e negativo da parte degli INTERPRETI della stessa. La dottrina sociale della Chiesa, pur in presenza di comportamenti cattivi da combattere, comunque invita i Fedeli Laici a non disertare l'impegno politico ritenuto espressione qualificato dall'impegno CRISTIANO al servizio degli altri. Anche perchè ci raccomanda la partecipazione per perseguire lo sviluppo della Giustizia Sociale con una speciale attenzione alle situazioni di povertà e di sofferenza. Orientamenti questi sempre confermati in tutti i documenti sociali dei Nostri Papi: da Paolo VI a Giovanni Paolo II, da Benedetto XVI a Francesco. Non possiamo ignorare però in questa riflessione che la lunga stagione di Crisi Economica ha fatto crescere in questi 10 anni molto la sfiducia ed aumentare la solitudine e la paura nella nostra vita di relazione, lasciando sul terreno pesanti danni sociali: le persone si sono incattivite, le manifestazioni di egoismo e di individualismo sono vistose e la società si è fatta contagiare da un Nichilismo distruttivo di chi non crede più a nulla e non ammette la esistenza di valori e di verità. È piuttosto evidente la presenza di conflitti non sciolti nelle Fmiglie e nella Comunità. L'orgoglio e il desiderio della vendetta ... tutto il genere Umano e lo tiene lontano dalla via della concordia. Dalle Cronache Giudiziarie veniamo quotidianamente a conoscenza di atti di ingiustizia, di abusi, di violenza e di invidia, di corruzione che stanno serpeggiando tra i cittadini con rigurgiti di intolleranza che evidenziano il volto oscuro dell'Italia e che può compromettere la tenuta del sistema democratico. Osservando il nostro Paese, devo dire che non è per niente facile dare risposte adeguate per essere lo stesso attraversato da una serie di straordinarie Emergenze, gli ultimi due terremoti, il flagello di incendi dolosi, l'allarme rifiuti, una criminalità sempre più sfrontata, che ha impegnato molto l'azione Governativa distraendola dalle altre urgenti questioni sociali e politiche. Ecco perché occorre reagire e recuperare il senso di responsabilità sociale ed iniziare a parlare da parte delle Forze politiche più sensibili di Riconciliazione e Ricostruzione morale in modo credibile. Bisogna partire da una visione, e proporre un modello di società e di sviluppo più equo e più solidale, e una onesta individuazione delle PRIORITA', che dati i risultati, non possono essere quelle degli anni precedenti, per non ripetere gli stessi errori. I Cattolici sono i primi ad essere interpellati, e ritornare ad avere fiducia e a credere nell'altro, e assieme agli altri, intercettare i segnali di ripresa economica, contenuto nel rapporto SVIMEZ 2017 che ci comunica che l'Italia è tornata a crescere ed è il momento più vantaggioso per fare investimenti, e per creare nuovi posti lavoro, specie al Sud. Di fronte al male che c'è e che va combattuto bisogna avere pazienza. Illuminante ed educativa è la Parabola del "Grano e della Zizzania"; nel campo è stato gettato il Buon seme ma spunta anche la zizzania: il vangelo ci dice di avere pazienza perchè alla fine il Male sarà eliminato, ma solo dopo aver raccolto il grano. La storia dell'umanità è fatta da un misterioso impasto di Bene e di Male. Il campo è il mondo, il seme buono è il grano e sono i Figli del Regno. Mentre la zizzania è l'ingiustizia, lo scandalo, la violenza, la corruzione, le diverse mafie sono il nemico, i Figli del Diavolo. Ha ragione il Papa a ricordarci che fare il bene Comune, senza lasciarsi corrompere, può comportare un martirio quotidiano. Sono tanti gli esempi positivi di cattolici e non che hanno fatto una buona politica, come Degasperi, Schuman, Moro a cui fare riferimento perchè hanno saputo tenere alta la croce quotidiana del servizio. Così come si impone un maggiore discernimento nell'individuare la Classe Dirigente che deve essere all'altezza del compito. Troppi sono i parlamentari e gli amministratori pubblici impreparati, incompetenti, inesperti ed inaffidabili. Tra i nostri doveri rientra anche quella di selezionare il ceto politico all'interno dei Partiti e dei Movimenti, che ai tempi miei avveniva attraverso un serio e graduale processo di formazione. Se si vuole reagire all'attuale stato di decadimento generale si impone accanto alla onestà, prerequisito di qualsiasi politico, una adeguata preparazione culturale, fatta di esperienze e di competenze accumulate nel tempo, consapevoli che la improvvisazione e la incapacità hanno lo stesso costo della corruzione. Ci attende dunque un grande lavoro per fronteggiare la crisi sociale e politica e bloccare sul nascere l'antico male dei nazionalismi e dei populismi, che nel secolo scorso ha portato il Fascismo in Italia e il Nazismo in Europa e la Guerra Mondiale e la perdita della libertà. La storia, la memoria e l'urgente recupero del prestigio della politica che non può essere sempre una campagna elettorale possano tenere a bada gli insorgenti rigurgiti nazionalisti e fare riaffermare i valori democratici che hanno da oltre 70 anni plasmato il popolo italiano. "Quello che si eredita bisogna riguadagnarlo, per possederlo"; è il messaggio responsabile che ci arriva dal Meeting di Comunione e liberazione. Ma accanto alla eredità singola dove c'è la propria origine e la propria storia, non va dimenticato quella Comune, cioè la cultura e la civiltà a cui ognuno di noi appartiene, che per i Cattolici Italiani è la cultura Europea, con le profonde radici Cristiane fatta di pace e di solidarietà e di apertura all'altro.


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