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La Cola Cola

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Gravina in Puglia Cola Cola

La Cola Cola, uno dei simboli della creatività popolare
Il suono, la parola, rappresentano un elemento primordiale. Attraverso il suono, sia esso parola, musica o canto, il cielo e la terra vengono in contatto. Nella tradizione contadina del nostro popolo la cola-cola, il fischietto bitonale di terracotta a forma di uccello, ha assunto i colori sgargianti del giallo, del verde, del blu e del rosso. Il suono della cola-cola riporta la bella stagione, ed era considerata promessa di prosperità. Per le popolazioni agro-pastorali, legate al ciclo agrario, rappresentava un modo per essere rassicurati sul continuo rigenerarsi della natura. La cola-cola incarnava anche una funzione propiziatrice, le veniva attribuita anche la virtù di allontanare le forze negative, le forze del male con la prevalenza del colore rosso, colore scaramantico per eccellenza. Un oggetto magico, dal suono bitonale, legato alle radici profonde della nostra terra. Ma la cola-cola assume in sé anche una funzione ludica. Era un giocattolo dalla fattura artigianale da usare e rompere. Un oggetto semplice, segno inequivocabile di festa, di rinascita, di buon auspicio e di prosperità. Uno dei segni di un popolo che vuole rimarcare la propria identità.

La Cola Cola, simbolo di Gravina
La còula-còule è il nome dello strumento a fiato, dal suono monotono, a forma di Galletto. Ma è anche il nome di un volatile sostituto del gallo, ossia la gazza (Pica Caudata) abituale frequentatrice dei boschi dell'agro gravinese. Ricordiamo che SILVIUM era l'antico nome di Gravina e perciò il simbolo della città è le gazza, còula-còule, totem Primordiale sopravvissuto fino ai nostri giorni nella coscienza collettiva. Ancora oggi si usa nella festività della Madonna di Picciano, nel mese di maggio. E’ simbolo della nascita della terra, della Primavera, ma anche della resurrezione dei morti, animale intermediario, solare, della rinascita e della risalita dagli inferi. I vari colori con cui è dipinto lo strumento significano i colori della terra a primavera, ma anche il basso sotterraneo. Come Arlecchino. Prende la forma spesso di un gallo, animale sacro ad Esculapio, a sua volta legato al culto di Ercole, dio-eroe morto e risorto. E a S. Michele che prese posto in Puglia del culto misterico di Esculapio. Anche l’Arcangelo è dominatore vittorioso degli inferi. E Gravina lo ha per protettore, da quando essa risorse. Dunque coula-coule simbolo di Gravina risorta dalla distruzione barbarica, nella fede cristiana, speranza di resurrezione e rinascita spirituale, oltre che materiale.

"La cola cola", studi e ricerche del prof. Tobia Granieri






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