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La città che vorremmo……, dove i mediocri non mettono radici

Politica e cultura

Gravinaoggi Rosone Chiesa Madonna delle Grazie


  • È una città dove la politica si prende le sue responsabilità e dove la qualità della democrazia viene sempre sostenuta dalla partecipazione dei cittadini, dove i rappresentanti istituzionali sono esempio di umiltà, sobrietà, concretezza e legalità.
  • È una città in cui si vive bene perché ci si sente sicuri, perché nessuno viene lasciato solo; in cui l'aria è respirabile; le aree verdi sono curate e frequentate da tutti i cittadini; la pratica sportiva è diffusa e ha sedi appropriate di attività.
  • È una città di diritti e non di privilegi.
  • È una città dove gli anziani vengono valorizzati per la loro "storia", sostenuti e protetti nelle difficoltà. È una città in cui i giovani riescono a costruire una prospettiva professionale, vengono sostenuti se desiderano creare una loro impresa; in cui le aziende esistenti riescono ad operare e a crescere offrendo lavoro stabile, di qualità e compatibile con l'ecosistema; in cui si ricicla e non si spreca.
  • È una città dove i bisogni trovano risposte differenziate; dove la solidarietà, l'assistenza, la prevenzione, l'integrazione sono modi di vivere normali, dove la gestione pubblica si integra e collabora con il privato e con il volontariato e con le famiglie per costruire e mantenere una rete di protezione sociale efficace e di qualità.
  • È una città dove i bimbi sono una ricchezza da valorizzare e tutelare in ogni aspetto delle loro vita, in modo tale da accompagnarli nelle fasi di sviluppo personale, scolastico e professionale per farli crescere consapevoli, preparati e accolti nel mondo degli adulti: nuove generazioni di gravinesi in grado di testimoniare con il loro lavoro e con la loro partecipazione alla vita della città i positivi valori tradizionali e la modernità di cui possono essere portatori.
  • È una città che sa cogliere l'innovazione, in cui è diventato normale mettersi in discussione e trovare soluzioni alle richieste del territorio, sperimentare e non avere paura di affrontare i cambiamenti.
  • È la città dove i beni comuni sono davvero dei cittadini e dove la "cosa pubblica" non è un peso ma una risorsa che può garantire la protezione sociale necessaria ai suoi cittadini.
  • È la città nella quale la valorizzazione delle bellezze artistiche, paesaggistiche e naturali trovano incarnazione nei cuori dei cittadini e negli atti della pubblica amministrazione.
  • È una città in cui la gelosia, l'invidia, a volte l'odio sono sentimenti che non scoraggiano e non incidono sull'azione quotidiana di ciascuno; non incidono su quanti vogliono operare veramente per il bene di tutti.
  • È una città dove la mediocrità non mette radici nei centri di gestione della cosa pubblica. Una città dove prendere atto degli insuccessi nella pratica politica non è un trauma ma un dovere soprattutto morale.

La redazione


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