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Il macellaio - "U v'ccier"

Città e Territorio

 Peppino Branà il macellaio “U v’ccier”, 50anni di attività!

Peppino Branà il macellaio "U v'ccier", 50 anni di attività!


Peppino Branà, il macellaio, "u v'ccier", un gravinese doc, indossa fiero il suo grembiule impregnato d'esperienza. Oggi come 50 anni fa, accoglie i suoi clienti col sorriso, dietro il banco della macelleria. Settanta anni di età suonati, ma non li dimostra, 50 di attività in beccheria, la moglie Maria sempre al suo fianco da quasi 50 anni. Mezzo secolo di storia, con un pizzico di nostalgia, quanto basta per insegnare a tutti che l'impegno, la fatica e la passione rappresentano la chiave di volta di quel successo umano e professionale ambito dalle nuove generazioni. Peppino viene da una famiglia umile e solida. Incominciò l'arte del macellaio da ragazzo, incoraggiato dai fratelli Varvara, famosi maestri macellai gravinesi, quelli della storica via delle Beccherie ((oggi via Marconi), per intenderci. Peppino è abile come i suoi maestri a riconoscere la carne di qualità, a tagliarla, a servirla. Infatti il mestiere di macellaio è un'arte. Peppino è considerato un "pezzo da novanta" negli ambienti della macellazione, in Gravina e fuori. E' il più anziano di tutti i macellai. La sua famiglia, la moglie, i suoi tre figli, nonché i suoi amici ci tengono a "festeggiarlo" per questo mezzo secolo di onorato servizio alla sua affezionatissima clientela. Un bel traguardo. E i traguardi della vita rappresentano rinunce, sacrifici, gratitudine e soprattutto serietà nell'impegno. Si racconta che in passato le donne che si recavano in macelleria per acquistare un pezzo di carne erano preparatissime. Volevano vedere l'animale da cui sarebbe stato sezionato il pezzo. Le massaie di un tempo avevano una competenza in materia di carne. Oggi il pezzo è già pronto e confezionato. Con tutte le conseguenze per la salute. Il vecchio macellaio si recava direttamente dal contadino-allevatore, osservava l'animale (il vitello, il maiale, l'agnello o quant'altro) e, semplicemente guardandolo e scrutandone la dentatura, riusciva a comprenderne la qualità nonché poteva ipotizzarne il peso e quindi la resa che si poteva ottenere una volta macellato. La conclusione della trattativa non avveniva in mezz'ora: il macellaio lasciava trascorrere una settimana, nel corso della quale svolgeva più visite presso la fattoria dove aveva adocchiato il capo di suo interesse. Certo il lasso di tempo consentiva anche ad altri colleghi di vedere la bestia e, come è sempre successo, il prezzo aumentava a seguito della competizione tra i potenziali acquirenti. Quando l'animale arrivava al macello ognuno sapeva come lavorarlo e il macellaio conosceva tutte le fasi della preparazione: sezionare, disossare, presentare il pezzo per il pubblico, mettendone in evidenza le parti migliori. Tutti questi particolari venivano svolti con sapienza e competenza dai nostri antichi macellai. Gli esperti riconoscevano a occhio i "pezzi d'autore". Oggi è difficile trovare giovani che cerchino di apprendere questo mestiere, nonostante la professione sia sempre richiesta. E così scompaiono alcuni cibi, e insieme ad essi l'antica esperienza di come preparare certe pietanze. Non si saprà più nulla di queste tradizioni culinarie che fanno parte della nostra storia. Perderemo così anche i nostri antichi sapori e parte del nostro sapere. Il macellaio è forse il mestiere più vecchio del mondo. Peppino in questi 50anni ha accettato ben volentieri di partecipare a diverse manifestazioni di prodotti tipici, promosse da Assotema, (Associazione Territoriale dei Macellai) di cui fa parte. Degno di nota è l'evento, organizzato dalla Confesercenti di Gravina, "Sapori d'estate e Sagra del marro". Iniziative finalizzate alla degustazione dei prodotti tipici locali. E i prodotti dei nostri maestri macellai vanno per la maggiore ultimamente: ventresche, salsicce e soppressate di maiale messe a stagionare dai tagli pregiati, involtini, guanciale di maiale, pancetta, capocollo, e quant'altro. Peppino Branà è ancora lì, con i suoi 50anni di attività, a produrre artigianalmente i suoi prodotti con genuinità e sapienza. Questo è il consiglio che il veterano Peppino suggerisce ai giovani macellai. Auguri!
Michele Gismundo


Licenza del macellaio Branà

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