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Politica e cultura
Questa mattina, gli alunni dell'Istituto Comprensivo "Nunzio INGANNAMORTE" si sono recati in Cattedrale per la celebrazione del "PRECETTO PASQUALE".
Oggi diamo quasi per scontato questo rito, ma, in realtà, che cosa significa la parola "precetto"? Essa deriva dal verbo precettare che indica un ordine, perciò, nella religione cristiana "fare il precetto" significa "applicare i comandamenti di Dio" e, secondo il Precetto Pasquale, il cristiano è tenuto a confessarsi una volta l'anno e comunicarsi almeno a Pasqua.
Partendo da questa considerazione, S.E. Monsignor Giovanni Ricchiuti, ha spiegato ai ragazzi, con grande chiarezza di linguaggio, il vero significato della Pasqua.
Il termine "Pasqua" deriva dall'ebraico, ha esordito il Vescovo, e significa il passaggio dalla schiavitù alla libertà, riferendosi alla liberazione del popolo ebraico dalla sottomissione all'Egitto, ma per i cristiani ed i ragazzi di oggi, la Pasqua è il passaggio dalla morte alla vita.
Cristo sconfigge la morte ribaltando il macigno che ostruiva l'ingresso della sua tomba; quanti macigni abbiamo da rimuovere noi oggi? La violenza, un'offesa, una parola sono tutti macigni che possono far male. Con le parole si possono uccidere le persone perchè non abbiamo più la gioia di vivere e la speranza.
La vittoria di Cristo sulla morte è la nostra fede e la Resurezione dona gioia e speranza. Tale è il significato della Pasqua cirstiana.
Cristo risorto ci chiama alla vita nuova ed i giovani, nella scuola devono farsi testimoni della nuova vita. L'omelia del Vescovo è stata davvero molto efficace ed i ragazzi sembravano pendere dalle sue labbra; gli alunni hanno scritto e letto, poi, le loro riflessioni durante la preghiera dei fedeli a cui è seguito l'offertorio costituito dai doni che le famiglie dei ragazzi hanno potuto donare. E' stato, questo, un momento molto toccante e di grande partecipazione da parte di tutta la comunità scolastica.
Suggestivi sono stati anche i canti, preparati dal prf. Andrea Cicolecchia che, in poco tempo, è riuscito a costituire il "coro dell'Ingannamorte", come l'ha definito il Vescovo, che sembrava essere molto contento di tale incontro.
Grazie alla Dirigente Scolastica per le sue parole augurali per tutta la Comunità scolastica, a tutti i colleghi che hanno collaborato con gli insegnati di religione, ma soprattutto, ringraziamo il Vescovo per la sua umiltà e disponibilità.
Ancora una volta abbiamo vissuto un bel momento di serenità e di collaborazione scolastica.