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Cenni storici ed inquadramento territoriale del Bosco Difesa Grande

Città e Territorio

Gravina in Puglia Ginestre


II Bosco "DIFESA GRANDE", con i suoi circa 2000 ettari è uno dei più importanti complessi boscati dell'intera Puglia. Situato a 6 km dal centro abitato di Gravina, nel medio bacino idrografico del fiume Bradano. Si estende su un terreno collinare compreso tra il torrente Gravina ad Est ed il torrente Basentello ad Ovest, entrambi affluenti del Bradano. La struttura geologica è costituita essenzialmente da una coltre spessa di sabbia e conglomerati pleistocenici, formazioni risalenti all'ultimo periodo dell'Era Quaternaria. Nella coltre detritica si possono distinguere le seguenti formazioni: Conglomerati d'Irsina e Sabbie dello Staturo, supportanti le Sabbie di Monte Marano e le Argille di Gravina. Il bosco comunale all'epoca della dominanza sveva era denominato Selva o Foresta. Nel corso del XVII secolo, l'Università (termine con il quale si indicava il Comune) acquistò dal Regio Demanio la superficie boscata in questione che aveva già preso il nome di "DIFESA GRANDE", diventando bene patrimoniale del Comune. Il termine "Difesa" significava originariamente proibizione e, in senso estensivo, poteva anche indicare una zona sottoposta a particolari divieti e quindi ad un particolare regime di utilizzazione. Nel suo ambito erano concessi solo gli usi civici di legnatico e ghiandatico. Difesa o come il suo sinonimo bandita o luogo bandito, stava ad indicare "un luogo che non poteva essere più diviso, ne goduto in particolare dai comunisti, ma doveva restare di proprietà dello Stato; e quindi, se non era boscato, necessariamente doveva rimboschirsi". In conclusione nessuno poteva dissodarlo e neppure usurparlo. Il bosco era vissuto da sempre come una fonte di approvvigionamento di legname per la collettività gravinese. Consultando gli atti preliminari ed apprezzo del Comune di Gravina dell'anno 1754, per la formazione del catasto, si attestava che la suddetta Università di Gravina possedeva "li seguenti Beni, Rendite e Gabelle e possiede li seguenti Pesi Universali": «Un Bosco di arbori di cerse detto la Difesa Grande di capacità di carra ottantaquattro, in cui li poveri vi hanno il ius di legname a legna in collo seu alla collata solamente .............ch'è di ducati sei a soma, confinante il detto bosco seu Difesa Grande colli beni del Venerabile Monastero di S. Maria delle Domenicane, chiamata la Rifezza di Pied'organo....."» (Biblioteca "Ettore Pomarici Santomasi", Gravina). Strettamente legata al bosco era la pastorizia. Anche qui sono numerosi gli scritti che vanno a testimoniare i tentativi di conciliare le esigenze del bosco con quelle dei pastori e il carico di bestiame presente in gran numero nel bosco. Dagli Archivi è emerso uno spaccato di vita gravinese che ha inizio nei primi anni del ‘900 e termina sino alle soglie del secondo millennio. Anni difficili, segnati da miseria diffusa che colpiva la maggioranza della popolazione. Da qui l'importanza del bosco, come fonte di approvvigionamento e di pastorizia, termometro sociale ed economico.

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