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Beniamino Nardone (1877-1963)

Città e Territorio

Emanuele Filiberto e la duchessa d'Aosta si allontanano, accompagnati da Mons. Nardone a da alcuni membri della corte, dalla Basilica di San Pietro 27/12/1929 (http://senato.archivioluce.it/)

E Gravina ebbe l'onore di avere un suo figlio Arcivescovo: Mons. Beniamino Nardone


Nacque a Gravina il 12/11/1877. Fece i suoi studi ginnasiali e liceali nel Seminario di Gravina.
Studiò Teologia a Roma presso L'Almo Collegio Capranica, seminario della Chiesa cattolica fondato a Roma nel 1457 e tutt'ora aperto, per l'istruzione e la preparazione dei giovani aspiranti al sacerdozio
Il 21/09/1901 è consacrato Sacerdote dal Cardinale Respighi, Vicario di Papa Leone XIII, nella Basilica di San Giovanni in Laterano.
Prelato della Curia Romana. Canonico della Patriarcale Basilica di San Pietro.
Segretario della Sacra Congregazione Cerimoniale.
Fondatore e Preside dell'Istituto "Alessandro Volta" in Roma.
Presidente della Venerata Arciconfraternita romana dell'Adorazione Notturna e dell'Associazione diocesana romana dei Sacerdoti Adoratori.
Il 21 settembre 1962 ricevette la Consacrazione Episcopale da Sua Santità Giovanni XXIII col titolo di Arcivescovo di Aureliopoli in Asia.
Morì in Roma il 19 febbraio 1963.

Mons. Beniamino Nardone, per le sue responsabilità ed alti incarichi è stato un vero costruttore della Chiesa preconciliare. Si distinse per la sua grande devozione all'Eucaristia e in Roma si fece apostolo dell'adorazione notturna sino a diventare Presidente della notissima Arciconfraternita dell'Adorazione Eucaristica notturna. Prelato e canonico della Basilica Vaticana in San Pietro, Mons. Nardone venne chiamato a svolgere, specialmente durante il lungo Pontificato di Pio XII, la missione di Segretario della Sacra Congregazione Cerimoniale. Non c'era un Capo di Stato o di governo, Re o Regina, che non conoscessero Mons. Nardone. Era suo compito riceverli in Vaticano e presentarli al Sommo Pontefice. Compito di estrema delicatezza specialmente durante il 2° conflitto mondiale.
Mons. Beniamino amava i giovani e, affinché avessero un'istruzione più vasta e vivessero lietamente in Cristo, effuse il suo apostolato nel fondare, far crescere e sostenere l'Istituto "Alessandro Volta" in Roma. Finalità di tale Istituto è ancora oggi quella di dare un titolo di studio, una professione ed una carriera ai giovani operai che non possono frequentare la scuola regolarmente perché impegnati nel lavoro. Così tutti i beni e i terreni che possedeva in Gravina furono venduti e devoluti a questo Istituto.
E inoltre da buon Sacerdote di Dio, nell'ambito delle attività giovanili presso lo stesso Istituto fondò la Congregazione mariana e la Conferenza di S. Vincenzo de' Paoli.
E Papa Giovanni XXIII, successore al Soglio Pontificio di San Pietro del grande Pontefice Pio XII,
volle premiare l'opera del nostro Concittadino con la Consacrazione Episcopale.
Don Carlo Caputo nel suo libro "Servi inutili" scrive di Mons. Beniamino Nardone le testuali espressioni:
"Fui presente a Roma, nella Basilica Lateranense, il 21 settembre 1962, alla sua Consacrazione episcopale. Quel giorno mi promise che sarebbe venuto a Gravina "solamente per rivedere la mia chiesa, quella di S. Domenico". Mi consegnò in dono il suo breviario. Ed offrì alla Parrocchia tanti paramenti sacri per la celebrazione della Santa Messa ed in particolare volle affidarmi un piccolo e prezioso reliquiario contenente un frammento della Santa Croce con un documento pergamena firmato dal Card. Respighi in cui si attesta l'autenticità della reliquia "ex ligno SS.mae Crucis Domini Nostri Jesu Christi".
Altre reliquie mi affidò come quella estratta dal cuore di Pio V con relativo documento di autenticità.
E quando volle affidarmi il suo Calice d'argento, il 1° dicembre 1960, mi scrisse una lettera intestata della Sacra Congregazione Cerimoniale: "Molto Rev.do don Carlo, le faccio pervenire un ricordo a me molto caro che mi pervenne da una storica famiglia che convertii al cattolicesimo. Il ricordo consiste in un prezioso calice con cui ho celebrato la Santa Messa e che ora offro ben volentieri alla Sua Parrocchia di San Domenico che da bambino mi accolse per i primi atti di preghiera che rivolsi al Signore. Con ogni bene La ossequio: Suo dev.mo Beniamino Nardone".
Il suo desiderio di venire un giorno in Gravina non si realizzò. Aveva 86 anni. Il 19 febbraio 1963 morì nella sua Roma.
(Passim, da "Servi inutili", La Chiesa di Gravina e i suoi preti di don Carlo Caputo, Tip. Meridionale Cassano Murge (Bari), Dicembre 1986.


Città del Vaticano, cortile di San Damaso, Monsignor Beniamino Nardone accoglie Vittorio Emanuele III e la regina Elena. 17/12/1929
(http://senato.archivioluce.it)

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